Il gruppo segue dunque i passi di constellation brands, l’importatore negli tati uniti della birra a marchio corona, che da tempo scommette sulla cannabis: il gruppo newyorchese specializzato in birre, vini e distillati ha investito 4 miliardi di dollari per aumentare la sua quota in Canopy Growth, azienda canadese che coltiva marijuana e che vende – laddove sono legali – prodotti derivanti dalla sostanza.
Anche Diageo, la conglomerata britannica del beverage a cui fa capo il whiskey Johnny Walker, sta studiando il da farsi in questo comparto. Dal canto suo l’americana Molson Coors Brewing sta avviando una joint venture con la canadese hydropothecary corp per offrire drink alla cannabis in Canada. Lagunitas, il marchio di birra del gruppo olandese Heineken, ha invece lanciato un brand specializzato in bevande analcoliche contenenti thc, l’ingrediente psicoattivo della cannabis.
Coca Cola si fa così trovare pronta anche in vista del 17 ottobre, quando l’uso ricreativo della cannabis sarà legalizzato in Canada . Negli Stati Uniti l’uso della sostanza è illegale a livello federale, ma non in oltre la metà dei 50 stati americani.
MILANO – Dalla Coca Zero alla Coca Cannabis? Presto per dirlo ma la multinazionale che produce la bibita più famosa del mondo – secondo quanto riferito da Bloomberg – avrebbe messo gli occhi sul mercato delle bevande alla cannabis, consapevole che “si sta evolvendo rapidamente”. Un settore a rapida crescita che potrebbe offrire l’opportunità di sfruttare la legalizzazione della marijuana in Nord america ed Europa per controbilanciare i consumi in calo delle bevande tradizionali.